I satelliti meteorologici geostazionari costituiscono un fondamentale strumento nello studio dell’atmosfera e delle sue dinamiche. L’organizzazione europea intergovernativa per l’impiego dei satelliti meteorologici EUMETSAT, della quale l’Italia fa parte dal 1986, vede attualmente in orbita la seconda generazione dei satelliti geostazionari Meteosat (Meteosat Second Generation – MSG) che consentono l’osservazione del nostro pianeta in dodici differenti canali, quattro dei quali operano nelle frequenze del visibile e del vicino infrarosso ed i restanti otto nelle frequenze dell’infrarosso. Le immagini di ciascun canale forniscono informazioni di tipo diverso impiegabili, ad esempio, nell’analisi delle strutture nuvolose, nello studio dei fenomeni convettivi o nel monitoraggio di specifiche componenti atmosferiche.

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Prodotti Nefodina

Il prodotto NEFODINA è stato sviluppato dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare per individuare la presenza di temporali e valutarne l’intensità. Si basa su un algoritmo che combina i dati provenienti da diversi canali dei satelliti geostazionari MSG. Il prodotto consente, inoltre, di estrapolare informazioni relative ai nuclei convettivi all’interno dei sistemi nuvolosi. Per ciascun nucleo è possibile conoscere ad esempio:
  • Posizione del nucleo;
  • Grandezza del nucleo;
  • Stato di sviluppo: il colore arancio/rosso è associato ai nuclei che si stanno sviluppando; il colore rosa/viola ai nuclei che sono, invece, in decadimento. 
Il prodotto è quotidianamente utilizzato dai previsori dell’Aeronautica Militare per analizzare l’attività convettiva, valutarne l’intensità e prevederne l’evoluzione.

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Analisi delle Nubi

Le immagini che seguono, frutto di elaborazioni di un software dedicato implementato dal Nowcasting Application Facility (NWC SAF) di EUMETSAT, prevedono di individuare sia il Top o sommità delle formazioni nuvolose, sia la loro tipologia. Le informazioni sono utili per la stima della potenziale fenomenologia associata. Nubi con Top elevato individuate come cumuliformi, ossia ad elevato sviluppo verticale, possono essere all'origine di fenomeni intensi e anche pericolosi per la navigazione aerea. Nubi individuate come stratiformi con sommità non elevata, ma comunque a quote superiori allo Zero Termico, possono essere pericolose per la formazione di ghiaccio sugli aeromobili o, più in generale, possono generare fenomeni precipitativi estesi ma non intensi.

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Nefoanalisi e top delle nubi

Il prodotto fornisce la quota della sommità della nube attraverso una comparazione tra i profili verticali dell’atmosfera (ricavati dalle radiosonde, dai modelli matematici e dalla climatologia) ed i dati nel infrarosso dell'MSG. La procedura di calcolo si basa su uno screening iniziale dei dati i.r. per separare in modo oggettivo le nubi dal suolo. Questa tecnica, in letteratura indicata con maschera delle nubi, è di particolare aiuto perché consente di filtrare la presenza di corpi freddi come le catene montuose e la neve.

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